La prima cosa che fate appena svegli è controllare il vostro telefonino?
Non lo dimenticate mai a casa e se succede ritornate a riprenderlo col rischio di ritardare, anche al lavoro o a scuola?
Entrate in ansia quando la batteria è scarica?
Controllate ossessivamente la presenza di nuovi messaggi?
Vi estraniate dalle conversazioni reali per navigare in rete?
Se avete risposto si, avete una dipendenza da cellulare
In origine il telefono cellulare era stato pensato per migliorare la raggiungibilità tra le persone ma, negli ultimi anni, il progresso tecnologico ci ha consentito, senza alcuno sforzo, di avere il “mondo in tasca”, dialogare vis a vis con persone all’altro capo del mondo, trovare risposte ad ogni domanda con un semplice tocco delle dita, con immediatezza e velocità nella diffusione delle notizie.
Tutto questo è sicuramente affascinante ma ha condotto rapidamente le persone nel vortice della dipendenza.
La facile trasportabilità e accessibilità dello smartphone lo ha trasformato in un oggetto inseparabile dal suo proprietario e ha consolidato il meccanismo del “tutto e subito”. Non si vive più l’attesa: tutto è immediatamente raggiungibile.
Con l’avvento dei social networks e della messaggistica istantanea anche le relazioni e le emozioni vengono veicolate dalla rete.
La linea di confine tra pubblico e privato viene a mancare e si fa strada l’irrefrenabile necessità di far conoscere al mondo che cosa in quel preciso momento si sta pensando o provando e cosa è successo durante la propria giornata.
Ci sono persone che usano il cellulare come mezzo privilegiato per relazionarsi con gli altri, elevandolo a scudo per le loro insicurezze: creano e distruggono relazioni, si arrabbiano e risolvono conflitti con un rapido tocco delle dita. Il tutto senza vivere realmente le relazioni.
Nei ristoranti, a casa di amici o al bar c’è sempre qualcuno che si estranea dalla conversazione e controlla ossessivamente il suo smartphone. Questo fenomeno noto come “phubbing” – fusione tra phone (telefono) e snubbing (snobbare) – ha generato un estraniamento dalla vita quotidiana e reale.
Difficilmente si ammette di essere schiavi del cellulare e di passare molto tempo a far scivolare le dita sul touch screen, visto che è divenuto un oggetto di mondiale presenza.
Ci sono dei comportamenti che possono dare un primo avviso di dipendenza:
- non riuscire a staccarsi né fisicamente né affettivamente dal cellulare
- entrare in ansia se l’apparecchio è scarico o non ha linea
- comunicare esclusivamente e primariamente attraverso lo smartphone, anche quando non è necessario
- utilizzare il telefono come mediatore delle relazioni con gli altri.
Possiamo osservare come proprio uno strumento appositamente creato per ridurre le distanze e avvicinare le persone stia diventando una delle cause principali di allontanamento e solitudine.