Malattia di Alzheimer
Considerata in passato un disturbo raro, la malattia di Alzheimer è oggi conosciuta come la causa più comune di demenza.
È una condizione medica che sconvolge il modo di funzionare del cervello, e colpisce le aree che controllano il pensiero, la memoria e il linguaggio. È una malattia progressiva che si sviluppa a stadi, distruggendo gradualmente la memoria, la capacità di ragionamento e di giudizio, il linguaggio e infine la capacità di compiere anche i gesti più semplici.
La malattia di Alzheimer esordisce generalmente dopo i 65 anni. Sebbene possa colpire anche persone più giovani, casi di questo tipo sono molto meno comuni. Uno studio ha rilevato che la malattia di Alzheimer affligge il 47% delle persone oltre gli 85 anni.
Poiché quella di Alzheimer è la forma più comune di demenza, molto di quanto oggi si conosce sulla demenza deriva dagli studi sulla malattia di Alzheimer. Tuttavia molti dei problemi più importanti relativi all’assistenza delle persone con Alzheimer si applicano anche alle altre forme di demenza.
Generalmente la malattia di Alzheimer progredisce lentamente, quasi impercettibilmente, spesso iniziando con lievi disturbi di memoria e terminando con un grave danno mentale. All’inizio, l’unico sintomo può essere la smemoratezza.
La persona può avere difficoltà a ricordare eventi o attività recenti, i nomi di persone o di oggetti conosciuti, oppure a imparare nuovi compiti. Anche un semplice problema matematico può diventare molto difficile da risolvere. Queste difficoltà possono essere percepite e preoccupare sia la persona affetta dalla malattia che i familiari, anche se non sono sufficientemente gravi da allarmarli. I malati di Alzheimer possono avere difficoltà nel lavoro, oppure non apprezzare più la lettura come facevano prima; possono avere cambiamenti di personalità oppure diventare depressi.
Nelle fasi successive i problemi di linguaggio e di movimento diventano manifesti. I malati diventano incapaci di trovare le parole giuste per definire gli oggetti, fino a non sapere più esprimersi del tutto. Inoltre capiscono le spiegazioni con difficoltà e possono rinunciare a leggere o smettere di guardare la televisione. Possono avere cambiamenti della calligrafia, del movimento: camminano strascicando i piedi o diventano impacciati. Inoltre, si smarriscono facilmente e non hanno una chiara comprensione di ciò che accade intorno a loro. Possono manifestare alterazioni della personalità o scoppi di ira inusuali per loro. Con il progredire della malattia, questi sintomi diventano evidenti ai familiari e agli amici.
Negli ultimi stadi della malattia, i malati sviluppano seri problemi di mobilità, diventano incontinenti, incapaci di camminare e cadono con frequenza. Essi non riescono a dire più di una o due parole e possono non riconoscere le persone. I problemi fisici e mentali diventano tali da renderli totalmente dipendenti.
La malattia di Alzheimer porta alla morte del paziente nel giro di sette-dieci anni, anche se la progressione può essere più o meno rapida (da un minimo di tre a un massimo di quindici anni). In alcuni casi la malattia progredisce lentamente nei primi periodi e poi più velocemente.