Mobbing
Il termine Mobbing storicamente nasce in etologia per indicare un particolare comportamento, messo in atto da alcune specie animali, attraverso cui il “gruppo” si coalizza per scacciare o isolare un loro membro che viene quindi emarginato.
Nel lessico comune il termine Mobbing viene utilizzato per indicare un insieme di comportamenti vessatori, consumati in ambito lavorativo, messi in atto da superiori o colleghi ai danni di un lavoratore che viene cosi a trovarsi in una condizione di disagio psicologico.
I comportamenti attraverso i quali si produce il Mobbing possono essere molteplici, potendo essere definiti sulla base di alcune variabili quali la posizione del lavoratore, il contesto lavorativo, la personalità stessa del lavoratore o le finalità che si intendono perseguire ( dimissioni, trasferimento ecc.).
I comportamenti più comuni sono il demansionamento (ovvero mettere il lavoratore nelle condizioni di non poter attuare il proprio lavoro, una sorta di squalifica professionale), pressioni psicologiche, prepotenze, umiliazioni, isolamento, visite fiscali, richiami, calunnie che, pur potendo rimanere nel limite della “legalità”, possono, se attuate in modo sistematico ed intenzionale per un lungo periodo, arrecare significativi disagi per la salute del lavoratore.
Per danni alla salute si intende non solo la sintomatologia psicopatologica (disturbi d’ansia, depressione, disturbi del sonno ecc.) derivanti dalla condizione di stress prolungato, ma anche a problematiche di natura medica come gastriti, cefalee, tachicardia, tremori, dermatiti e altre patologie correlate allo stress.
Inoltre non vanno trascurati i danni economici – spesso il lavoratore esasperato può ricorrere a lunghi periodi di malattia o addirittura “dimissionarsi”, con prevedibili conseguenze negative sul piano finanziario – sociali e familiare.
Frequentemente le strategie di Mobbing hanno la funzione di “liberarsi” di un lavoratore non ritenuto più necessario senza ricorrere al licenziamento; spesso, infatti, a seguito di cambi di gestione o fusioni aziendali si vengono a creare delle condizioni per cui i lavoratori della “vecchia gestione” non rientrano più nei piani produttivi del nuovo corso perché ritenuti obsoleti e/o troppo costosi.
Un altro motivo che può spiegare il ricorso al Mobbing è la rivalsa nei confronti del lavoratore che, in qualche modo, ha creato problemi all’azienda o ai suoi rappresentanti (ad esempio, denuncia ai sindacati di metodi di lavoro non regolari, contrasti con i superiori, manifesta oppositività nei confronti delle politiche aziendali, denunce a mezzo stampa ed altre forme di contrasto).
Nei casi più gravi il Mobbing può essere messo in atto per allontanare o far cedere un lavoratore che si è rifiutato di eseguire richieste immorali o illegali (ad esempio, richieste di prestazioni sessuali, favori personali, attività illecite ecc.).
A seconda della modalità e da chi attua le strategie di mobbing è possibile distinguere diverse tipologie:
- Mobbing Gerarchico
È un tipo di mobbing che viene messo in atto dai superiori della vittima (lavoratori che occupano livelli e mansioni di grado più elevato); - Mobbing Ambientale
È un tipo di mobbing esercitato dai colleghi della vittima (ovvero da lavoratori che occupano mansioni e livelli equiparati a quelli della vittima); - Mobbing Verticale
È messo in atto da un superiore che, per qualche motivo, (improduttività, costi, motivi personali ecc.) cerca di “allontanare” un subalterno; - Mobbing Orizzontale
È invece messo in atto dai colleghi; - Mobbing Strategico
È una particolare forma di mobbing finalizzata, attraverso comportamenti vessatori e squalificanti, ad allontanare un lavoratore per sostituirlo con un altro.
Il Mobbing, specie se protratto in maniera continuata e per lunghi periodi, può avere degli effetti gravi e negativi sull’equilibrio psicologico e relazionale della vittima.
Ogni persona reagisce agli eventi stressanti con modalità particolari che dipendono da molti fattori quali la tolleranza alla frustrazione, la percezione degli eventi stressanti, il “potere” auto-percepito di fronteggiare le cause dello stress (elemento particolarmente correlato all’autostima), eventuali situazioni psicopatologiche pregresse, temperamento, disponibilità di aiuto sociale, storia di vita e altri fattori.
Generalmente, la vittima di Mobbing può andare incontro al Disturbo dell’Adattamento (Lavorativo), un quadro psicopatologico (DSM IV) reattivo ad un evento stressante che manifesta prevalentemente con una sintomatologia ansioso-depressiva: possono presentarsi insonnia, incubi, pensieri intrusi inerenti i comportamenti vessatori, ansia generalizzata, incapacità di rilassarsi, depressione o rabbia.
Nei casi più gravi la sintomatologia può aggravarsi fino a soddisfare i criteri del Disturbo Acuto da Stresso del Disturbo Post-Traumatico da Stress.
Ovviamente anche le persone vicine alla vittima possono manifestare disagio psicologico, preoccupazione o senso di impotenza.
È di fondamentale importanza seguire un percorso di sostegno psicologico per poter superare le problematiche psicologiche e fisiche connesse al mobbing.